Amarti è stata la cosa più solitaria che abbia mai fatto

Uno dei momenti in cui mi sento più sola è quando esco in una fredda notte di febbraio, quando non si sente altro che lo scricchiolio della neve sotto i piedi.

Non ci sono uccelli che cinguettano, non ci sono grilli, non c’è nulla che ti faccia sentire come se qualcuno o qualcosa in questo mondo fosse sveglio e vivo, tranne te.

Amarti è stata una sensazione simile.

E se amarti è stato come una fredda notte d’inverno, è stato anche come una soleggiata mattina di luglio, con tutta la speranza e la promessa che l’inizio del giorno porta con sé.

Avremmo potuto correre all’aperto, stare vicino a un bellissimo lago… Ma quel giorno è finito con un tornado che ha distrutto tutti i miei piani e le mie speranze.

Amarti è stato un turbine estremo.

Ma nei momenti tra il caos di amarti e il turbine, c’erano anche le risate. Stupore. Le tue risate improvvise mi facevano sentire come se avessi lavorato duramente per ottenerle.

Erano quelle rare occasioni, quelle sottili schegge di speranza che di tanto in tanto mi facevano pensare che forse le cose tra noi avrebbero potuto funzionare, dopotutto. …che potevamo essere una coppia felice nonostante tutto.

Che forse aveva senso amarti così tanto.

Ed è per questo che l’ho tenuta stretta. Mi sono aggrappata a te. Oh, come mi sono aggrappata a ogni piccola parola gentile e a ogni sorriso che mi ha fatto credere che non saresti scomparso e che saresti rimasto con me.

Ho creduto che avresti cambiato idea. Che avresti capito che ero io. Che ero io la persona con cui volevi invecchiare.

Nonostante tutte le speranze che questi piccoli momenti portavano con sé, l’amore per te era silenzioso. Era il messaggio che non arrivava mai. Era la poltrona vuota al cinema dove avevo voglia di allungare la mano che non c’era.

È stato guardarti dritto negli occhi e rendermi finalmente conto che non mi guardavi allo stesso modo e che non lo avresti mai fatto.

Perché erano i miei occhi cattivi a vedere più di quello che c’era. Era il mio cuore maldestro che batteva così forte e duro che pensavo sarebbe scoppiato dal mio petto e avrei preteso che tu lo riparassi. Ma al contrario, non potevi sistemare le cose (e non hai mai avuto intenzione di farlo!)

Dopo tutto, non mi hai ingannato sull’amore. Mi hai avvertito.

Mi hai detto che era un brutto momento, che non eri pronto per una relazione con me. A volte è difficile capire quando la speranza diventa idiozia, ma ora credo di saperlo. Credo che assomigli molto a un inseguimento di te.

E mentre l’amore per te si perde nel passato, ricordo tutte le cose che lo hanno fatto funzionare. È stato meraviglioso.

È stato terribile. Giovane. Temporaneo. Ma soprattutto è stato solitario. Amarti è stata la cosa più solitaria che abbia mai fatto.