All’uomo che mi ha distrutta emotivamente
Voglio che immagini questa scena: una ragazza seduta sul pavimento della sua camera da letto che piange, il suo corpo che trema a ogni tentativo fallito di far tacere i singhiozzi, mentre batte i pugni sul pavimento e lotta per dare un senso a tutto questo.
Voglio che ora ti immagini la mia faccia, perché quella ragazza sono io, ma non sono mai stata abbastanza per te. Ero costantemente dietro a decine di altre ragazze. Mi sentivo totalmente inutile.
Mi hai rovinato emotivamente.
Non ti odio, però. Anzi, voglio ringraziarti.
Anche se mi ci sono voluti mesi, alla fine ho capito che non andavo abbastanza bene per te, ma anche tu non eri abbastanza per me. Continuo a ricordare a me stessa che merito di più della percezione distorta dell’amore che mi è stata data su un piatto d’argento smerigliato.
Mi merito di meglio che essere ignorata, mi merito di meglio che essere manipolata e mi merito di meglio di te.
So di non essere la stessa ragazza che si è seduta sul pavimento della camera da letto quella notte perché ora non darei mai a nessuno il completo controllo sulla mia vita.
So che sei una brava persona, ma la prossima volta che ti chiederai cosa mi hai fatto, voglio che pensi alla ragazza che piange sul pavimento della sua camera da letto.
Ero consumata dalla negatività e per un po’ ho pensato che tu fossi la mia unica fonte di luce. Stavo annegando e ogni giorno mi svegliavo sperando che la tua mano mi tirasse in superficie e mi salvasse. Mi sbagliavo. Quella notte è stata la notte in cui ho capito che la tua mano non è mai stata lì per salvarmi, ma per lasciarmi sprofondare sempre di più. L’unica mano di cui avevo bisogno era la mia.
Tu eri la mia oscurità e mi ci è voluto troppo tempo per capirlo.
Voglio che pensi a quella ragazza che non riusciva a dormire perché gli incubi erano peggio della realtà, realtà che era diventata il suo inferno personale.
Voglio che pensi alla ragazza che non riusciva a mangiare perché non aveva appetito, a causa dell’inquietudine causata dal pensiero di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Voglio che pensi alla ragazza che si odiava così tanto da doversi forzare ad alzarsi la mattina, solo per strisciare di nuovo a letto ore dopo.
Voglio che pensi alla ragazza che ha avuto innumerevoli crolli silenziosi, sperando che i suoi genitori non sentissero.
Voglio che pensi a tutte queste cose che non hai mai visto, a tutte queste cose che non hai mai sperimentato, a tutte le cose che sono state tenute nascoste.
E ora voglio che tu pensi alla persona che sono diventata e voglio che tu sappia che ti sono grata per aver creato un mostro. Ma non sono più un mostro ora, e non ho più bisogno di forzare la felicità. Non ho più bisogno del riconoscimento da parte degli altri per sentirmi degna.
Sono grata che tu abbia fatto parte della mia vita perché sei diventato la cosa migliore e peggiore che potesse capitarmi.
Spero che tu sia felice e sappi che non ti odio. Non ti auguro mai di vivere lo stesso inferno che ho vissuto io, ti auguro solo la stessa felicità che ora finalmente riesco a provare ogni giorno.
Grazie per avermi tenuto intrappolata nell’oscurità, grazie per avermi aiutato a crescere e grazie per avermi spinto sempre più a fondo.
Grandi cose sono venute fuori da quell’oscurità. Grandi cose sono venute dopo di te.